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Curiosando nella Storia ho visto il re Cattolico

Carissimo/a history lover, buon momento!

Per la vittoria del Medioevo, questa volta, ho deciso di parlarti di un personaggio in linea con il periodo, visto che ne parlo spesso, (colpa di Isabel serie tv) indi per cui, buona lettura. 😁

«Ferdinando di Trastàmara, noto come il re cattolico, nacque a Sos il 10 marzo del 1452 e morì a Madrigalejo il 23 gennaio del 1516. Figlio di seconde nozze del sovrano Giovanni II d’Aragona e Navarra, detto il Grande e di Giovanna Enríquez, Ferdinando fu un infante per diritto di nascita, ma la sua posizione si chiarì solo nel momento in cui morì il fratellastro Carlo di Viana che, per moltissimi anni, (ovvero dalla morte della di lui madre Bianca di Navarra) aveva intrapreso diverse battaglia contro il padre Giovanni [in un primo momento per regnare su Navarra come erede materno e successivamente per poter sposare Isabella di Castiglia (sorellastra di Enrico IV detto l’Impotente, re di Castiglia e León)]. Il destino, unito alle trame politiche, volle che a sposare la bella Isabella però fosse Ferdinando, erede di Aragona. (Alla morte di Giovanni II, il trono di Navarra andò di diritto alla sorellastra di Ferdinando: Eleonora (Figlia della prima moglie di Giovanni: Bianca di Navarra.) Nel corso della sua vita Ferdinando ricevette anche altri titoli tra cui, conte di Barcellona e delle altre contee catalane, Re di Valencia e di Maiorca, Re di Sicilia, Re di Sardegna e Corsica. Fu un marito presente e fortemente religioso, tanto è vero che fu sostenitore, insieme alla moglie, dell’Inquisizione spagnola e della sua causa, ossia, l’estirpazione dei falsi conversi. La coppia ebbe cinque figli tra cui Caterina d’Aragona, prima moglie di Enrico VIII.»

Quante cose ci sarebbero da dire, ma il post deve essere conciso, quindi, ora andiamo a scoprire cosa si celava nel suo animo (in fondo è la parte che ci piace di più).

ferdinando vero
Ferdinando II d’Aragona, immagine presa dal web

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Lo splendido andaluso color antracite di Sua Altezza Ferdinando di Trastàmara aveva rallentato l’andatura, non appena in lontananza si era palesata la corte di Castiglia come se, anch’egli, sentisse il peso per quell’incontro.

«Tutto bene, Altezza? » domandò il fedele compagno d’armi accostandosi per controllare.

«Certo» rispose continuando a guardare dritto davanti a sé, senza far trapelare alcun sentimento.

Era sempre stato un uomo libero. Libero di amare e di combattere senza alcun freno. Avvezzo al campo di battaglia e all’ordine, era nato per comandare, quindi, gli risultava difficili accettare di buon grado una tale imposizione, nonostante fosse consapevole che non potesse scegliere da sé la propria sposa e che le voci sulla bellezza di Isabella fossero incoraggianti.

«Vi siete fermato», gli fece notare il valletto al suo fianco, «siete sicuro di stare bene?»

«Sì», sospirò puntando lo sguardo sull’interlocutore, «sto solo prendendo fiato.»

L’altro annuì senza aggiungere nulla.

Trascorsero alcuni momenti in silenzio, una quiete riflessiva e critica dove la mente di Ferdinando trovò la forza d’agire.

«Bene, andiamo a incontrare la mia sposa» dichiarò con un piglio ironico che rallegrò l’intero seguito. E speriamo che il Signore Iddio vegli su noi. Pensò, partendo al galoppo.

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Alla prossima!

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