Pubblicato in: Istantanee di Chiara

Istantanea: 332-333-334

Carissimi history lovers, buon inizio settimana!

[332]

«Voci di corridoio dicono che anche voi ne siete un esempio» seguitò la nipote dopo aver notato lo sguardo dell’uomo sulla giovane seduta alle spalle della Reggente.
«Date credito alle dicerie?» s’interessò guardandola con un sopracciglio inarcato.
«Solitamente no», precisò con un sorriso, «ma il vostro sguardo mi ha persuasa che sia vero.»

[333]

«Quale sguardo?»
«Quello che vi ha colmato gli occhi di luce» spiegò senza la minima cautela, anzi, curiosa di conoscere la giovane contessa capace di conquistare un uomo di rango tanto più elevato.
«Maria Luisa, non sono argomenti da trattare» la corresse Pietro Leopoldo nel tentativo di manlevare il Reggente dall’impaccio, ma l’altro inaspettatamente sorrise.
«Non preoccupatevi, Pietro, ella ha ragione. In effetti io ho la mia fonte di luce e di gioia.»

[334]

«Dunque non sono dicerie?» si animò la donna con un sorriso radioso sulle labbra.
«No, questa è una assoluta verità» ammise rispondendo al sorriso, prima di puntare le iridi chiare nuovamente sulla consorte. «Vedete la bellissima donna alle spalle della Reggente?» domandò alla nipote senza mutare l’espressione in viso.
La spagnola annuì e lui seguitò, «Bene. È lei la mia fortuna..»

Alla prossima!

Pubblicato in: Istantanee di Chiara

Istantanea: 329-330-331

Carissimi history lovers, buon inizio settimana!

[329]

La neo coppia uscì all’esterno seguendo il percorso delineato da una moltitudine di candele accese, le quali decoravano con eleganza anche la balaustra bianca del loggiato che affacciava sull’ampio giardino, abbellito a suo volta, con graziosi ornamenti di fiori e tessuti. Maria Luisa si fermò alle spalle del Reggente fermo in cima alla scalinata che portava nel parco e inspirò prima di dire: «Davvero uno spettacolo incantevole.»

[330]

Non appena l’uomo si volse a guardarla, gli occhi cerulei baluginarono di emozione e le labbra si distesero in un sorriso sincero. «Sì, lo è», conciliò indicandole lo scalone, «vogliamo andare?»
Maria Luisa annuì e insieme al consorte seguì lo zio, mentre con lo sguardo seguiva il percorso creato dai fuochi lungo gli scalini e i sentieri, completamente rapita dalla loro bellezza resa ancora più suggestiva dalla musica armonizzata dall’orchestra.
Francesco Saverio abbassò lo sguardo per osservarla e sorrise, «Mi ricordate vostra madre, sapete?»
«Vi ringrazio per la cortesia, Vostra Grazia, ma ne dubito fortemente. Ella possedeva una bellezza, che purtroppo non mi appartiene» ammise senza falsa modestia.
«Maria Amalia era in assoluto la più graziosa delle mie sorelle», confermò ricordandone i tratti nella memoria, «ma era anche la più elegante e voi lo siete. Avete il portamento di una regina e i vostri occhi sono i suoi.»
La Granduchessa sorrise al paragone. Aveva sempre pensato che sua madre fosse la donna più bella che avesse mai visto e sapere di ricordarla le riempì il cuore di gioia e di un velo di nostalgia.

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«Non volevo adombrarvi» ammise l’uomo non appena si accorse del di lei malessere.
«Non è colpa vostra, ella ha lasciato un enorme vuoto in ognuno di noi.»
«Si racconta che sia Sua Maestà il più colpito dalla sua assenza» parlò Francesco Saverio indicandole la Reggente.
«Il Re ne è ancora profondamente innamorato. Temo che non si riprenderà mai dal dolore», confessò con un sorriso colmo di dolcezza, «ma i miei genitori sono stati oltremodo fortunati, in pochi possono avere ciò che è stato loro concesso.»
«Pienamente d’accordo» conciliò Francesco, mentre gli occhi correvano sulla moglie, silenziosa, e seduta in disparte.

Alla prossima!

Pubblicato in: Istantanee di Chiara

Istantanea: 326-327-328

Carissimi history lovers, buon inizio settimana!

[326]

Il pomeriggio era corso lento e la giovane spagnola non aveva chiuso occhio. Aveva passato il pomeriggio a leggere un libro in attesa che il marito la raggiungesse.
«Dove siete stato?» lo interrogò non appena l’uomo ebbe varcato la soglia.
«Da vostro zio», rispose neutro, «ha chiesto un incontro privato e non ho visto un motivo per rifiutare.»
«Prima dice che dobbiamo riprenderci dal viaggio e poi vi requisisce?» domandò confusa e intimamente contrariata.
«Oh», rise lui andandole accanto, «non è stato il Reggente a volermi vedere, ma Alberto.»
«Il pretendente di Maria Cristina?»
«In persona», confermò sorseggiando un po’ di vino, «sembra che la morte di mio padre lo abbia convinto a riproporsi.»
«E cosa voleva da voi?»
«Mi ha chiesto di intercedere per lui» sorrise con chiaro divertimento.
«Perché ridete? Pensate sia sciocco sperarci?»
«No, tutt’altro», rise ancora, «penso solo che non necessiti di alcuna intercessione.»

[327]

«Pensate che lo voglia come marito?» lo interrogò curiosa.
«Ne sono convinto», confermò serio, «Cristina non ha mai accettato la proposta di nostro padre.»
«Quindi ci sarà un nuovo matrimonio» suppose allegra.
«Penso proprio di sì» sorrise.
«Quindi torneremo a Innsbruck?»
«Non correte con l’aspettativa. Viviamo un momento alla volta e poi vedremo il da farsi. Ora prepariamoci per la cena.»
La donna annuì con un sorriso radioso e lui si unì a lei in quella garbata allegria.

[328]

Quando giunse l’ora del pasto serale, Maria Luisa era pronta dinanzi alla porta in attesa che il marito la raggiungesse.
«Vi manca ancora molto?» lo sollecitò mordendosi la guancia per non urlare dall’impazienza.
«No, ho quasi finito» sospirò, con un misto di esasperazione e noia, ma quando fu al suo fianco le sorrise, «eccomi pronto, moglie, andiamo a conoscere la famiglia.»

Alla prossima!